
Sempre più spesso si sente parlare di Quiet Quitting o dimissioni silenziose.
Cos’è?
E’ un fenomeno che interessa un pubblico sempre più vasto e trasversale di persone che decidono di lasciare la propria occupazione. Non parliamo di lavoratori precari che cerca un’alternativa, ma di lavoratori spesso con un contratto a tempo indeterminato e/o che ricoprono ruoli e posizioni di una certa importanza.
Recentemente, anche noi stiamo osservando questo fenomeno con alcuni, per fortuna pochi, percorsi di tirocinio o di apprendistato che cessano per volontà del lavoratore
Cosa succede allora?
E’ una forma di progressivo abbandono dell’interesse e degli stimoli verso il lavoro che si svolge. Una forma di disaffezione e insoddisfazione verso il proprio lavoro, il contesto in cui viene svolto e le prospettive.
E’ un fenomeno che interessa in particolare i giovani. Coloro che ritengo di poter ancora investire tempo e risorse nella propria vita privata e nel tempo libero.
Come fronteggiarlo?
Sicuramente le aziende devo porre in essere una serie di azioni che mirano a prevenire eventuali condizioni di burnout e allo stress lavoro correlato e cercare di motivare i propri dipendenti stimolando il senso di appartena e cercando di concorrere alla soddisfazione personale del dipendente.
Per scrivere questa News abbiamo consultato queste fonti:
